L'Universita di Pavia / [Defendente Sacchi].

  • Sacchi, Defendente, 1796-1840
Date:
[1838]
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Credit: L'Universita di Pavia / [Defendente Sacchi]. Source: Wellcome Collection.

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    chirurgivo, che si accresce sempre di nuoti stru¬ menti. Per le scienze che iniziano alla medicina e vi sono ac¬ cessorie, s’istituì il Laboratorio Chimico nel 1773: però la Chimica nel 1602 e i8o3 fu divisa in due cattedre, la Generale e la Farmaceutica, e per questa fu nel 1806 eretto un nuovo laboratorio : però nel 1817 furono an¬ cora riunite e formato un solo insegnamento. Dopo il 1821 fu nuovamente riordinato e compiuto il Teatro Chimico ed il Laboratorio con accomodati istru- menti. Il Gabinetto Fisico fu esso pure fondato nel 1774 e si accrebbe colle cure di Alessandro Volta, chia¬ mato io Pavia nel 1778, e quatte scoperte ei vi fa¬ cesse è noto a tutto il mondo incivilito. Nel 1785 si •levò con disegno di Polack il bel Teatro Fisico, e vi si aggiunse una torretta per le osservazioni meteo¬ rologiche. 11 museo di storia naturale fu ordinato intorno al 1776, e a lungo diretto da Spalanzani ; negli aiini consecutivi s’accrebbe sempre perdoni di Sovrani e di alcuni privati, sicché potè mbreve avere una buona collezione di animali so a r ti t a secondo il sistema di Li n neo, eduoa di minerali. Anche Torto botanico è accessorio agli studj medici, e sebbene si parli da qualche scrittore, di botanica insegnata a Pavia nel i55o , pur pare che la fonda¬ zione di quest’orto non risalga che al \rjr]^, per cura del Professore Brusati e del chimico Scannagata. Quest’ orto è situato verso i bastioni della città, si di- Ia 1 ò a poco a poco sugli orti vicini , talché ora è di conveniente grandezza : ha quattro serre, due gran¬ diose antiche, e due nuove piccole aggiunte nel 1829, e si presta a tutti i bisogni dell' istruzione: il profes¬ sore Moretti lo ha riordinato in questi ultimi anni dietro il sistema naturale. Dopo gli studj accessori alla medicina importa ri¬ cordare gli stabilimenti medici. Fra questi il più rile¬ vante è la Clinica medica, la quale fu eretta nell’ univer¬ sità pavese nel 1763, ove successivamente insegnarono distinti maestri, fra quali Frank e Tissot: essa ha due sale ; per maschi e femmine , ciascuna capace di Girca dieci i letti : vi è decenza e pulitezza, carattere di tutto l’ospe¬ dale pavese. Anche la Clinica chirurgica fu istituita nel secolo passato, poco dopo la medica, e oe fu affidata la cura allo Scarpa , che leggeva anatomia , ma ac¬ cennava nella sua pratica privata d’ essere abile chi¬ rurgo. Quando fu instituito questo insegnamento tanto importante, in Pavia si sapeva assai poco di alta chirurgia , e ne era creduto un oracolo certo dottor Cera, che appena sapeva fare alcune delle più co¬ muni operazionij ed era si all’ oscuro il buon uomo nella scienza , che quando gli venne riferito che lo Scarpa in casi d* aneurisma legava T arteria a rag¬ guardevole distanza dal tumore , invece di amputare l’arto o tentare la legatura presso il tumore, rispose essere impossibile ; e quando ne vide la guarigione voleva sparuccarsi. Quindi quale mutamento operasse ne’ chirurghi lombardi questa Clinica, è facile imma¬ ginarlo , e vederlo infetto , ove si consideri il prodi¬ gioso numero di chirurghi sparsi in tutta Lombardia e in altre parti d’Italia, usciti tutti dall Istituto pa¬ vese. E questi sono veribeneficj: prima di quell epo¬ ca ne’ villaggi ed anche nelle città il barbiere era anche il chirurgo ! dopo quest’ epoca e questa Cli¬ nica , i barbieri tornarono al rasojo. I malati in que¬ sta Clinica, si tengono in tre sale con sette letti per ciascuna , e ha un piccolo teatro per le operazioni. Ma vi furono altri insegnamenti a beneficio dell’egra umanità , che o erano malamente insegnati , o man¬ cavano all’ Università di Pavia , e non furono ordi¬ nati che dopo il 1814. Primo fra questi èia Clinica medica pei chirurgi , istituita nel 1816 con due sale di sei letti 1’ una , ove si addestrano nella medicina i giovani che solo attendono alla Chirurgia maggiore e minore , talché anche i flebotomi apprendono un compiuto corso di medicina. A pii questa clinica il professore del Chiappa, elegante scrittore italiano, come prova anche T ultima sua opera sulla vita di Rasori. Prima del 1819 in Lombardia si davano lezioni di ostetricia, ma non vi era insegnamento pratico che nello stabilimento di Santa Caterina a Milano. A que¬ sto difetto provvide il nuovo regolamento , ordinan¬ do che presso T Università vi fosse uno stabilimeuto di Ostetricia. Ivi i Chirurgi vedono, serbate le cautele del pudore, come succeda il nascimento dell’uomo, come si ajuti l’umana natura se non vale per sé , come si curi la madre. Si provvide pure che nello stesso sta¬ bilimento si addottrinino le donne , le quali hanno un corso teorico e pratico di ostetrica , e quindi dopo rigorosi esami e prove , ottengono il grado di mae¬ stre o levatrici. Quindi numerose sono quelle che si educano a quest’ arte, e sono diffuse nelle città e nelle campagne , anzi in queste è provvidamente Gra¬ dinato che ogni comune abbia , come il medico, an¬ che la propria levatrice a spese comunali: queste donne poi sono sì abili che appunto nelle campagne o nelle lontananze del chirurgo , ajutano il parto an¬ che in gravi casi : e questo è un benefizio, poiché per lo passato, ed ove non vi è tuttora questa istru¬ zione, sono continui pianti delie famiglie per le ma¬ dri e spose perdute per mancanza d arte. Per questa nuova istruzione nel 1819 si fabbricò presso T Università, nell’ospedale civico, lo stabili¬ mento Clinico-ostetrico con apposite sale pei varj stadj della malattia, e con tulio T occorrente per le donne che sono ricoverate dal settimo mese fino allo sgravamento: basti Dotare, che dal 1819 al 1829 questo istituto si effettuarono 778 parti, e ognuno può credere oltre l’istruzione, quanto sia grande il bene¬ fizio per le povere che vi si ricovrano. Anche la Clinica oculistica è di nuova creazione per un decreto del 1818. Ha due sale di sei letti per ciascuna, vi si curano le malattie degli occhi, e vi’si addottrinano gli scolari di Chirurgia e di Medi¬ cina , dal professe Flarer che ne fu il primo direl- tor ordinario. Finalmente a tanti studj , a tanti istituti in una Università di quattro secoli , mancava una Bibliote¬ ca, e fu stabilito di erigerne ima Del 1763; ma non si ebbero libri bastanti per aprirla che nel 1772. Si for. raò eoa parte della Biblioteca di Brera di Milano, eoa parte di quella d’Haller, con alcune de’conventi soppressi, con continui acquisti, talché presentemente è doviziosa di circa 70,000 volumi. Questa Biblio¬ teca non ha raccolta di Codici, non eerie di edizioni, i