Robert Williamson Lovett / [Vittorio Putti].

Putti, Vittorio, 1880-1940.

Date:: [1924]

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Credit: Robert Williamson Lovett / [Vittorio Putti]. Source: Wellcome Collection.

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rapidamente ucciderlo: una pericardite infettiva associata a fenomeni di insuf- ficenza renale. A Liverpool, nella grande casa ospitale del suo vecchio amico Sir Robert Jones, circondato dai suoi, si è spento serenamente quattro giorni dopo lo sbarco. Chi ha seguito lo svolgersi delle conoscenze ortopediche negli ultimi trenf anni, sa quale parte eminente spetti a Lovett nel progresso della nostra specialità e quanto a lui debba Tortopedia d^ogni paese. Egli è della eletta schiera di coloro che trentanni or sono compresero che l’ortopedia intesa come specialità terapeutica, chiusa entro i confini del modesto tecnicismo di una bassa chirurgia si sarebbe presto cristallizzata nell’arido terreno delle sue scarse risorse. Perchè ciò non fosse e perchè nel periodo in cui meglio si delineava la tendenza alla specializzazione degli studi medici, l’ortopedia non perdesse il territorio che le spettava e prestasse la sua opera per il progresso della medicina, bisognava dare alla specialità un fondamento organico di studi anatomo-fisio- logici e sperimentali e sopratutto tracciarle un indirizzo clinico. Noi che oggi vediamo la fabbrica della nostra specialità crescere rapidamente e perfezionarsi nell’ordinato sviluppo delle sue parti, dobbiamo essere grati a coloro che prima di noi ne disegnarono le grandi linee costruttive. E di questi fu R. W. Lovett. Non tutto il valore di questo suo merito può essere intuito dai suoi scritti. Per esserne convinti bisognava averlo seguito nelle corsie del « Children’ s Hospital > , averlo ascoltato parlare dalla Cattedra di Harvard, averlo sentito discutere fra i suoi discepoli. Allora appariva completa la figura scientifica di questo uomo in cui ie virtù di costruttore e di maestro si manifestavano nel vasto disegno programmatico che tracciava alla specialità, nella passione che egli metteva nell’insegnarla, nel metodo clinico che egli seguiva. Fra quanto egli ci lasciò, i suoi studi sull’anatomia, sulla fisiologia, sul meccanismo e sulla cura delle deformità laterali della colonna vertebrale, quelli fondamentali sulla patogenesi della poliomielite anteriore acuta e sulla profilassi e cura delle deformità che ne conseguono, superano il valore di un contributo di conoscenze per assurgere a quello della concreta e definitiva soluzione di complessi problemi. Se ci si riporta agli anni in cui l’argomento della genesi e del meccanismo delle deformità laterali della colonna era assalito d’ogni parte e da menti non sempre ben preparate, ci si accorge quanta luce di chiarezza e di realtà abbiano portato le vedute di Lovett. Anche oggi, chi voglia trovare una defi¬ nizione semplice e convincente del meccanismo della rotazione nella scoliosi dovrà ricercarla negli scritti di Lovett, ed al suo prezioso Manuale sulle deviazioni laterali del rachide, la cui quarta edizione volle benevolmente dedi¬ cata a chi scrive queste linee, ognuno dovrà ricorrere che desideri acquistare chiarezza di vedute e sicuro fondamento di conoscenza. Nonostante la sua vasta esperienza di tutto lo scibile ortopedico, Lovett non ha scelto che pochi argomenti ad oggetto di meditazione e di ricerca e su di essi è ritornato infaticabilmente in più di trent’anni di lavoro scientifico. Così voleva il suo spirito di onesto e tenace studioso che nella ricerca della verità pose la meta d’ogni sacrificio, pago della soddisfazione che a lui ne veniva dall’aver soddisfatto ad un interiore bisogno di luce e di conoscenza.