L'ossigeno e l'aria filtrata medicati e sotto pressione nella oto-rino-laringoiatria e nella cura delle malattie bronco polmonari / Ugo Ambrosini.

  • Ambrosini, Ugo.
Date:
1913
Catalogue details

Licence: In copyright

Credit: L'ossigeno e l'aria filtrata medicati e sotto pressione nella oto-rino-laringoiatria e nella cura delle malattie bronco polmonari / Ugo Ambrosini. Source: Wellcome Collection.

Provider: This material has been provided by The Royal College of Surgeons of England. The original may be consulted at The Royal College of Surgeons of England.

    5/12 (page 5)
    medicamento stesso e prevalentemente i sali di bromo, sodio, iodio a contatto dei piccoli minimi bronchi e forse degli alveoli polmo- nari. Dell'apparecchio da me ideato tenni già parola in altra mia « cembre si tenne consulto col Prof. Totrri, che già come si è detto, cono- sceva l’ammalata. Questi rilevò ancora la gas tro-enterop tosi ed il rene mobile e dal lato polmonare notò a sinistra fatti di bronco pol- monite catarrale sub acuta, e a destra bronco polmonite catarra- le acutissima, e pleurite basilare ed emise il sospetto che si trat- tasse di forma da influenza. Anche dal lato del cuore rilevò lo stato di grave adinamia da intossicazione senza che però esistesse un vero e proprio vizio cardiaco Approvò la cura fatta ed insistette egli pure sull’uso mo- derato ma continuo dell’ossigeno. L’esame dello sputo, che era in allora assai scarso, fatto qualche giorno di poi dal Prof. Boni, diede lo stesso risultato di quello antecedente, e lasciò rilevare la presenza di incerte forme simili a quelle di Pfeiffer. Senza troppo dilungarmi nell’esposizione dall’andamento della forma bronco polmonare, dirò che a poco a poco, assai lentamente la febbre andò diminuendo, l’ottusità passò ad ipofonesi che si fece sempre più leggera, i fatti umidi bronco polmonari, andarono scemando sia a de- stra che a sinistra, il cuoire riprese la funzione pressoché normale e ai primi di iGennaio l’ammalata entrava si può dire in convalescenza per quanto riguardava la forma acuta ed imponente. Non si poteva però dire guarita, poiché /rimaneva la tosse, il ,rd!olore posteriormente al torace, con senso di sfinimento generale e di stanchezza specie alle braccia e più, che tutto la febbre che, sebbene non più alta, andava dal 36,8 al 37 al mattino, al 37,5 - 37,8 alla sera. Anche l’escreato: si era fatto più abbondante e più denso, ed a modificarlo a nulla valevano le iniezioni col guaiacolo, la sirolina, le penellature di tintura di jodio e di guaiacolo che insistentemente faceva fare il Dottor Diaz De .! alma. Con simile stato di cose l’ammalata si portò fin verso la metà del Feb- braio 1910. Negli ultimi tempi io andava a vedere l’ammalata a lunghi intervalli per sentire le notizie, quando il 20 Febbraio osservando questa difficoltà, di liberarsi definitivamente dal suo male, proposi di tentare l’uso metodico prolungato dell’« Aetrobios ». Ne feci parola anche al curante Dott Dia//. De i alma, che approvò la proposta accetta all’ ammalata e al 22 dello /stesso mese si iniziò la ingestione giornaliera di 50 litri di « Aerobios », che durò fino al 26 marzo, cioè per oltre un mese tutti i giorni I primi giorni le inalazioni erano mal tollerate, per un senso di molesto pizzicore e di irritazione viva alla faringe e alle fosse nasali, che però ben presto scomparvero. Durante questo mese, si potè notare un rapidissimo miglioramento di tutto quel povero organismo. Prima di tutto, la temperatura andò sempre gradatamente scemando e si portò alla normale ed anche più bassa. La nutrizione generale len- tamente ma progressivamente migliorò, tanto che da una estrema ma- grezza, veniva notato a vista dei parenti e dell’ammalata stessa un au- mento del pannicolo adiposo con relativo aumento di peso (circa 4 kg.). Anche il desiderio del cibo è andato aumentando, mentre prima eravi ripugnanza, e la digestione si fece più regolare e non più accompagnata