Una terza ovariotomia : seguita da morte al 20⁰ giorno dall'operazione / per A. d'Antona.

  • Antona, Antonino d'
Date:
[1879?]
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Credit: Una terza ovariotomia : seguita da morte al 20⁰ giorno dall'operazione / per A. d'Antona. Source: Wellcome Collection.

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    che esso prova ancora una volta che la guarigione è possibile bensì nelle cisti non estirpate, mercè il vuotamente e la suppurazione libera. La signorina Adelaide Pagano di Napoli, di anni 30, nata da sani genitori, realmente vergine, di buona costituzione organica e sana, mestruata sempre regolarmente dal suo 16° anno, sul finire del 187 5 incominciò a soffrire di un certo peso, e di vaghe pene verso la regione iliaca dritta, le quali, dopo qualche mese, si corressero da per loro. Due anni dopo da questa data la signorina s’accorse di un gonfiore alla pancia, tanto che da altri fu so- spettata incinta ; e poiché ella era allora piuttosto pingue non potè col tatto, nè colla vista riconoscere la sede precisa del maggiore gonfiore , e perciò mi parlò sempre di generale ingrandimento del volume delPaddome. D’ allora in poi, non ostante tutte le cure e la regolare vita, ella vide il suo addome gradatamente crescere, e pur conservando mediocri le fun- zioni del tubo gastro-enterico, dimagri ogni giorno sempre più; non ebbe mai dolori, mai pene .sensibili all’addome, mai febbre. A lei parve una volta che andando a respirare aria più pura e secca lo addome si fosse ridotto un pò. Or sono dieci mesi perdette le sue regole dopo essersi fatte sempre più scarse. Nell’aprile ultimo fui a visitarla per la prima volta, e trovai: Una giovane di mediana statura, scarna immensamente , la faccia pel profondo infossamento delle gote e degli occhi, pel delineamento chiaro delle sporgenze ossee, per la pelle a colorito pallido sporco, e pure finferma non era abbattuta o depressa, o sofferente, dava l’aspetto della, più tipica facies ovarica. Torace scarno, corto, slargato in basso, a brevi escursioni respiratorie. Itto cardiaco più esteso. Addome enormemente voluminoso, prominente, schiacciato ai fianchi e ca- dente a bisaccia sul pube, sull’alto delle cosce ed ossa iliache, a pelle molto assottigliata, distesa, lucida. La cicatrice ombelicale appena infossata, ma certamente non prominente. I rami capillari delle tegumentose addominali fortemente dilatati ed appariscenti. Questa dilatazione non si estendeva ai tronchi principali , ma s’arrestava a cinque dita trasverse sopra V arcata crurale. Le dimensioni dell’addome erano: la linea ombelico-xifoidea cent. 35 — la pubo-ombelicale 39 — la circonferenza in corrispondenza dell’ ombelico cent. 124 —a due dita trasverse sotto cent. 126. Addome equabilmente cresciuto , a superfìcie e consistenza equabile in tutto l’ambito. Fluttuazione superficiale, chiara in tutti i punti ed in tutti i siti, flotto trasmissibile tra i più lontani ed opposti poli, e visibile an- che alla vista; così come è visibile l’ondulazione di un liquido contenuto in un otre, tanto erano assottigliate le pareti addominali. La linea di per- cussione era delle più precise, e delimitava la parte più alta della regione epigastrica, piccola zona delle ipocondriache e lombari. Tra F epate ed il tumore una limitata zona di percussione timpanitica, e lo stesso tra la milza e questo. La linea di percussione vuota in alto non scorreva chiaramente in basso nelle profonde ispirazioni, le quali d’al- tronde erano limitatissime. Notevole fu l’osservazione che applicando la mano contro la regione lombo-ipocondriaca, cioè a dire sull’ aja di chiara