Volume 2

Opere / di Francesco Redi.

  • Redi, Francesco, 1626-1697.
Date:
1742-1745
Catalogue details

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Credit: Opere / di Francesco Redi. Source: Wellcome Collection.

    150/418 (page 40)
    £he mordere io feci dalle Vipere in quella guifa prepara¬ te e ie Vipere per lo bagnatnento della faliva non infra¬ lirono mica, ina difdegnofe , ed altiere più fovente vibra¬ vano l5 acuta, e bipartita folgore della lingua . ^ Non mi apporta però maraviglia , che a tanti Scritto¬ ri quella verità fia Hata incognita, perché andando die¬ tro alle voci del volgo , non ne fecero forfè efperienza , e tanto prù, che Io ftuzzicare le bocche delle Vipere non è il più bel traftullo del mondo , e chi ne rettafie morfo 5 farebbe il bel fuo danno, e fi potrebbe a luì dire coll’ Ec- clefiattico . Quis mì[erebitur incantatori a [esperite percuffo 9 Ó* omnibus qui appropriant bejlìis ? Stupifcomi bene di Ga¬ leno , li quale nel decimo libro delie potenze de i medi¬ camenti femplìci, dopo aver detto, che Jo fputodell’ uo¬ mo digiuno ammazza gli Scorpioni , foggiugne d’ averlo veduto con gli occhi fuoi proprj, e d’ averne fatta più , e più volte efperienza pien itti ma . Se gli uomini , e gli Scorpioni, che nafcevano a quei tempi in Roma , ed in Pergamo erano fatti , come gli uomini, e come gli Scor¬ pioni della Tofcana, mi fia lecito chieder perdono a Ga¬ leno ( uomo per altro, che nella medicina dopo Ippocrate, sion ha avuto uguale ) fe non voglio credere , che egli ne prendere efperienza, e fe pure la tentò, forfè fu una fola volta, nella quale per cafo fortuito , e non per cagione della faliva fi morì lo Scorpione, perché molte volte ho durato fei giorni continui a fare ogni mattina fputare addof- fo ad alcuni Scorpioni da uomini digiuni, ed aifetati, gli Scorpioni non fon mai morti ; Muoiono bene infallibilmente in capo ad un terzo d’ora, fe a ciafcheduno di quegli fi met¬ ta foprala groppa tre, o quattro gocciole d’olio di uliva; per lo che, fe mi maravigliai di Galeno, molto più ma- ravigliomi d' Alberto Magno, che nel libro de gli anima¬ li racconta d’ aver immerfo in un fiafco d’ olio uno Scor¬ pione, il quale viife lo fpaziodi ventungiorno, movendoli ed aggirandofi nel fondo di quell’ olio. In un lìmi! vafo , meno che pieno d’ olio, io rinchiufi una Vipera , che vi galleggiò viva felfant’ ore, ma vinta alla fine dalla fran¬ chezza , fi abbandonò a poco a poco morta nel fondo del vafo, ed avanti che morilfe, sforzavafi con tutta la na¬ turai pottìbilità, di tenere per lo meno Tefirema parte del muftì