A sempre maggior conferma dei miei principii nel campo delle nevropsicopatie femminili d'origine genitale : e in altri campi.

  • Bossi, L.M., Prof.
Date:
1914
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Credit: A sempre maggior conferma dei miei principii nel campo delle nevropsicopatie femminili d'origine genitale : e in altri campi. Source: Wellcome Collection.

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    Se non si trattasse di disperati tentativi di difesa, si potrebbe pensare a vera e propria sfrontatezza. I miei avversari psichiatri non hanno quasi nessuna diagnosi anatòmica delle varie forme essenziali mentali, le loro diagnosi e relativa nomenclatura si riferiscono quasi unicamente ai sintomi e pretendono da noi la diagnosi specifica anatomica delle psicosi ri- flesse, degli squilibrii nervosi che noi da anni andiamo predicando essere non forme diagnostiche, ma conseguenze d” alterazioni e in- fezioni viscerali ! ! Via, siamo un po’ più serii nel discutere e meno azzeccagarbugli: il problema che trattiamo è troppo grande, troppo sacro in linea umanitaria da poter permettere simili curialesche divagazioni. Un altro colmo, non so se di ignoranza o di impudenza, è raggiunto da uno dei teutoni che gli avversari italiani citano con speciale compiacenza, dall’assistente Linzenmaier il quale scrive: « Piccoli interventi questi del Bossi, interventi di piccola ginC’ <( oologia. Ma arditi talora in compenso. Perchè, per esempio, « quando vi ha un processo purulento degli annessi, ci vuole del « coraggio a fare la raschiatura d’ utero, noi almeno non ci senti- <( remino di farlo perchè non vorremmo dopo dover fare una la- « parotomia per portar via gli annessi, come il Bossi confessa di « aver dovuto fare ». II caso cui 1’ assistente di Kiel allude si riferisce alla nota pa- ziente che fu in Clinica Medica, anche dal collega Maragliano curata in tutti i modi più noti, non esclusa la suggestione, la psicoterapia, per molti mesi, ma invano, per paralisi degli arti, e che io guardi in circa un mese e mezzo guarendola di lesioni infettive genitali. Questa paziente non solo guarì, ma la presentai poi l’anno suc- cessivo alla lezione di chiusura con un bambino in braccio, frutto di gravidanza seguita al mio intervento. Accadde però che poi rimase incinta di nuovo e abortì du- rante le ferie autunnali (quando la Clinica non era aperta) e ri- mase affetta da grave infezione da reidui ovulari. Recidivando la paralisi degli arti, e trattandosi di donna giovane, tentai dap- prima un atto operativo conservatore, ma non il semplice raschia mento, bensì plastica e drenaggio endouterino per agire sulle tube. Non guarendo però e permanendo i fenomeni paralitici dovetti decidermi, non a una laparotomia, ma ad una isterectomia vagi- nale, a seguito della quale scomparve anche la paralisi e la ope rata, certa Volpi, trovasi da due anni a prestare un ottimo ser- vizio da infermiera in Clinica. Il caso venne ampiamente esposto così nella Ginecologia Moderna come nel Zentralblatt. fiir Ginàko- logie^ ma sembra che quegli assistenti tedeschi che con tanta leg- gerezza criticano la nostra opera italiana non sappiano neppure leggere con sufficiente comprendonio nella loro lingua e i loro più diffusi periodici della specialità.