A sempre maggior conferma dei miei principii nel campo delle nevropsicopatie femminili d'origine genitale : e in altri campi.

  • Bossi, L.M., Prof.
Date:
1914
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Credit: A sempre maggior conferma dei miei principii nel campo delle nevropsicopatie femminili d'origine genitale : e in altri campi. Source: Wellcome Collection.

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    11 caso Orecchia - donna portata al manicomio aH insapiita del marito, tolta sotto la mia responsabilità dopo quasi quattro anni di vani ininterrotti tentativi ufficiosi e legali, e che da più di due anni vive in famiglia rendendosi a questa utile. Il marito di questa infelice, dopo quasi quattro anni dacché era stata a sua insaputa e senza che lo avvertissero (fu poi infor- mato da una lavandaia) internata nel manicomio di Quarto con l’intervento, pare, del noto delegato Destefanis (che dopo l’inchiesta sulla questura di Genova lasciò 1’ impiego), dopo aver per quasi quattro anni pregato e ripregato la Direzione del Manicomio (Mac- cabruni, Prigione ecc.) dopo aver invano fatto cinque ricorsi al Procuratore del Re, ricorse a me ed io sotto la mia responsabilità la liberai. La stampa se ne occupò e la Deputazione fece una delle solite inchieste, alla quale ecco come risposi : % {Caffaro, 17 febbraio 1914). Il prof. L. M. Bossi ci scrive : Chiarissimo Sig. Direttore del « Caffaro », Genova, 16 Febbraio 1914. Nella cronaca del Caffaro del 21 dicembre sotto il titolo : 1 risultati di una inchiesta sul Manicomio di Quarto. Una grave denuncia del prof. Bossi sfumata, veniva stampato un riassunto dell’ inchiesta fatta eseguire dalla Deputazione Provinciale relativa a certa Orecchia Maria di Apparizione. Detta inchiesta la Deputazione ritenne come esauriente e tale da smen- tire quanto al riguardo il Caffaro aveva stampato il 25 luglio per dimo- strare ancora più, dopo il fratricidio compiutosi nel Manicomio di Quarto e dopo il suicidio di un ricoverato avveratosi in quei giorni nello stesso Manicomio, la necessità di porre fine a simili gravi fatti. Era stampato in tale numero del Caffaro il seguente periodo della relazione. « Risultò, insomma, dall’esame scrupoloso dei fatti, dalle persone e dai documenti in modo non dubbio — che nessuna irregolarità, nessuna omis- sione od arbitrio può imputarsi alla Direzione del Manicomio per quanto si riferisce aH’ammissione, al ricovero e alla dimissione della Maria Orecchia nei riguardi della procedura, dei rapporti con le autorità e con i privati degli obblighi e delle forme di legge ». Tosto ebbi a leggere simile rettifica, mandai al Caffaro poche righe per annunciare che avrei dimostrato l’indole e la serietà di detta inchiesta, ma non vennero pubblicate attendendosi — mi affermò il 'Redattore al quale mi ero rivolto — tale dimostrazione. E la dimostrazione la fornisco oggi in succinto per non abusare del prezioso spazio di un giornale politico, riservandomi di fare una più ampia pubblicazione sul caso Orecchia, per comprovare una volta più la necessità impellente di riformare 1’ attuale sistema manicomiale. Mi limito appunto, per essere breve, ai fatti.