Sul dubbio svolto dal Dottor Giacomo Foscarini : i bagni e fanghi minerali termali euganei devono usarsi freddi o caldi? / Considerazioni di Pietro Fumiani.

  • Fumiani, Pietro, 1795-
Date:
1846
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Credit: Sul dubbio svolto dal Dottor Giacomo Foscarini : i bagni e fanghi minerali termali euganei devono usarsi freddi o caldi? / Considerazioni di Pietro Fumiani. Source: Wellcome Collection.

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    tima epoca stampato qual fratto di molli e molti anni di os¬ servazione (0, che i bagni si usano per lo più tiepidi a 26. , così non si può nemmeno sospettare che egli qual direttore di quello spedaletto non abbia usato di tutte le necessarie cau¬ tele affinchè il grado di temperatura del bagno non oltrepas¬ sasse il di già stabilito : cosa che certo non poteva ottenere sì fa¬ cilmente in tutti gli altri stabilimenti perchè non soggetti alla personale immediata sua direzione. Resta perciò dimostrato che tutti que’ sei individui de¬ vono la loro guarigione, o il loro miglioramento, al bagno ge¬ nerale tiepido : il che è quanto a dire all’ assorbimento dei principii minerali, favorito anche dall’azione del calorico mo¬ derato esistente fiel bagno tiepido a 26.° R. $ non già da quel grado che per me costituisce la calda temperatura: il che è in conformità con quanto io scriveva al paragrafo 94. Mi è poi della massima compiacenza che il dottor Guastalla di Trieste abbia scritto succedere in ogni bagno dai 15° ai 29° R. la in¬ troduzione nel corpo del bagnante di una data quantità delle par¬ ticelle saline da cui risulta, sempre però in ragione della durata e della più alta temperatura del bagno (2). Due importantissime verità da me esposte nel mio trattato vengono da quella os¬ servazione comprovate. E la prima, che l’assorbimento avviene anche nel bagno freddo, che tale incomincia ad essere quando il calorico di quello discende dai 20.° R. (§ 8). La secondi, che l’assorbimento si aumenta progressivamente sino al 29.° R. solamente, inquantochè se l’esperienza avesse mostrato al dot¬ tor Guastalla avvenire maggiore oltre il grado stabilito, non vi sarebbe stata ragione eh’ egli ne avesse fissato i confini fra i 15° e i 29.° E tanto più mi conferma in questa opinione il considerare che fino a questo grado il calorico non può agire come stimolo, ma che tale comincia a diventare quando si av¬ vicina alla temperatura dell’animale, o di poco la supera: il che sta in relazione coi principii del dottor Giacomini che de¬ vono essere abbracciati dal Dottore di Trieste come seguace di quello intorno al calorico (3). Finalmente io trovo infondato il conchiudere del dottor Foscarini, che le sei indicate malattie appartenessero alla classe di quelle per le quali io scriveva essere necessario il caldo ; anzi ne mancano assolutamente le prove. Che se si volesse de¬ sumerlo dalle due parole lenta, cronica solamente, dirò essere (i) Foscar., pag. 12. — (2) lei., pag. q3. — (3) Id., pag. 23, nota, n 1.